Normandia - Guide Turistiche

Vai ai contenuti

Menu principale:

Normandia

La storia


La Normandia occupa la bassa vallata della Senna (Alta Normandia), nel nord-ovest della Francia e si estende fino alla penisola del Cotentin (Bassa Normandia). Era una delle province storiche della Francia, che fu suddivisa nel 1790 in cinque dipartimenti (Calvados, Manica, Orne, Eure e Senna Inferiore, divenuta poi Senna Marittima). Nel 1956 i primi tre furono raggruppati nella regione amministrativa della Bassa Normandia e gli ultimi due in quella dell'Alta Normandia. Un soggetto ricorrente nelle contestazioni delle suddivisioni regionali è stata la richiesta di riunire i cinque dipartimenti normanni in una sola regione, obiettivo  raggiunto il 17 dicembre 2014, quando l'Assemblea nazionale ha dato il via libero definitivo alla riduzione delle regioni della Francia metropolitana da 22 a 13, e una di queste è la Normandia, i cui confini ricalcano quasi completamente quelli della regione storica, ad eccezione di qualche comune e con l'aggiunta di parte dell'antica contea del Perche a sud. La Normandia conta più di 3,2 milioni di abitanti, con una densità di popolazione di 115 ab. /km², superiore alla media nazionale di 102. La regione si affaccia a nord sul canale della Manica e confina a sud-ovest con la Bretagna, a sud con i Paesi della Loira e col Centro-Valle della Loira, ad est con l'Île-de-France e a nord-est con l'Alta Francia. Le città principali sono: Rouen (485 000 abitanti), ex prefettura della regione dell'Alta Normandia, capitale storica e prefettura della Normandia; Le Havre (245 000 abitanti), prima città della Normandia per popolazione comunale e secondo porto francese; Caen (235 000 abitanti) ex prefettura della regione della Bassa Normandia e sede del consiglio regionale della Normandia; Évreux (84 000 abitanti); Cherbourg (82 000 abitanti). La presenza umana in epoca preistorica è attestata da ritrovamenti di industria litica soprattutto nell'Eure e nel Calvados e da numerosi monumenti megalitici. La grotta di Gouym presso Rouen conserva incisioni parietali ed è la grotta decorata più settentrionale d'Europa. Dell' epoca celtica rimangono numerose fonti archeologiche abbastanza ben datate. Già nel XIX secolo, l'Abate Cochet, un erudito locale, aveva iniziato a studiare i resti archeologici, principalmente nell'Alta Normandia, tra cui alcune scoperte notevoli, come quella dell'elmo gallico dorato di Amfreville-la-Mi-Voie, del IV secolo a.C., o quello in ferro del museo di Louviers, o siti come la grande necropoli di Pîtres, nell'Eure. Una necropoli della fine della cultura di Hallstatt o dell'inizio di quella di La Tène è stata rinvenuta a Ifs nel Calvados. Tra il IV e il III secolo a.C. le popolazioni celtiche dei Belgi si stanziarono nella regione in ondate successive e la testimonianza del De bello Gallico di Cesare ci permette di identificare i differenti popoli e i loro oppida alla metà del I secolo a.C. Tra questi i Caleti (Lillebonne o Juliobona), i Veliocassi (Rouen o Rotomagus), i Diablinti, i Baiocassi (Bayeux o Augustodurum) i Lexoviani (Lisieux o Noviomagus) e gli Aulerci Eburovici (Évreux o Mediolanum). Altri centri furono Breviodurum (Brionne), Caracotinum (Harfleur), Augusta (Eu). Negli anni 57-56 a.C. le popolazioni si riunirono nella resistenza alle legioni romane, che continuò per qualche tempo anche dopo la sconfitta gallica ad Alesia. Nel 51 a.C. parte della Gallia Transalpina era stata sottomessa a Roma. Nella riorganizzazione delle province galliche attuata sotto Augusto nel 27 a.C. il territorio dei Caleti e dei Veliocassi fu inserito nella provincia della Gallia Lugdunense, mentre il resto del territorio entrò a far parte della provincia della Gallia Belgica. La romanizzazione avvenne, come in tutto l'occidente, attraverso la costruzione di strade e una politica di urbanizzazione degli antichi centri locali.  La costruzione avveniva con l'uso di materiali locali, ma anche in mattoni. Presso Harfleur sono stati rinvenuti i resti di un fanum gallo-romano, della serie dei piccoli santuari di tradizione locale, con pianta centrale, spesso quadrata. A Évreux il sito romano (Viel Evreux) ha rivelato la presenza di un centro di pellegrinaggio che comprendeva un foro, una basilica monumentale, delle terme, due fana e il secondo più grande teatro della Gallia. Alla fine del III secolo d.C. la regione fu devastata da incursioni barbariche, di cui resta traccia nei segni di incendio osservati negli edifici rinvenuti negli scavi. La costa subì le invasioni dei Sassoni, contro i quali fu stanziata nel 298 Costanzo Cloro inviò una legione: in onore dell’imperatore l’accampamento prese il nome di Constantia (Coutances) e dal suo territorio (pagus Costantinus) prenderà il nome la penisola del Cotentin. Nel corso della riforma voluta da Diocleziano la Normandia diventò provincia a sé con il nome di Gallia Lugdunense Seconda. In quell'epoca iniziò anche la cristianizzazione della regione: alla metà del III secolo d.C. Mellone fu ordinato vescovo di Rouen. A partire dal 406 le popolazioni germaniche si riversarono sull'occidente e l'autorità dell'imperatore romano si indebolì fino a scomparire. I Sassoni si insediarono sulle coste, le ville rurali furono abbandonate e i centri urbani si rinchiusero nelle loro mura. Nel 486 le regioni tra i fiumi Somme e Loira passarono sotto il controllo del re dei Franchi, Clodoveo. La penetrazione franca non fu massiccia in questi territori: sono conosciute necropoli a Envermeu, Londinières, Hérouvillette e Douvrend. La parte orientale, più prossima a Parigi, fu luogo di residenza per numerosi membri della casa reale merovingia. Sono di origine franca i toponimi che terminano in -ville e in -court. A questo periodo risale la suddivisione del territorio in contee.  A partire dal VI secolo si sviluppò il monachesimo, soprattutto nella parte occidentale, più isolata, e nel VII secolo si ebbero diverse fondazioni monastiche nella valle della Senna: l'Abbazia di Saint-Wandrille de Fontenelle nel 649, l'abbazia di Jumièges verso il 654 e ancora Pavilly e Montivilliers. I centri monastici adottarono presto la regola benedettina e divennero proprietari di grandi possedimenti fondiari, da cui ricavavano rendite consistenti, giocando quindi un ruolo importante nelle lotte politiche e dinastiche del periodo. A partire dal 790 si ebbero le prime incursioni dei Vichinghi, chiamati Northmanni o Normanni, con il significato di "uomini del Nord", dai quali la Normandia assunse il nome. I Normanni, dalle coste del Canale della Manica, risalivano le valli fluviali per impadronirsi delle ricchezze dei monasteri. Un'incursione dell'841 provocò grandi distruzioni a Rouen e a Jumièges e nell'845 i Vichinghi arrivarono fino a Parigi. Le prime incursioni erano razzie, dopo le quali i Vichinghi ritornavano alle loro sedi in Scandinavia, ma a partire dall'851 cominciarono a svernare nella bassa valle della Senna. Dopo l'incendio dell'abbazia, i monaci di Saint-Wandrille de Fontenelle dovettero rifugiarsi a Boulogne-sur-Mer nell'858 e a Chartres nell885, mentre le reliquie di santa Onorina furono trasportate dall'abbazia di Graville a Conflans, nella regione parigina. Anche una parte delle biblioteche monastiche fu trasferita (parte dei volumi dell'abbazia di Jumièges a San Gallo), mentre parte venne distrutta dai saccheggi e dagli incendi. I re carolingi ebbero una politica incerta e contraddittoria. Carlo il Calvo concesse nell'867 al capo bretone Salomone la contea del Cotentin, a condizione di riceverne il giuramento di fedeltà e aiuto contro i Vichinghi. Nel 911 fu siglato un accordo tra il capo norvegese Rollone e il re Carlo il Semplice, in base al quale i Normanni avrebbero occupato le terre della bassa valle della Senna (equivalente all'Alta Normandia) in cambio di un giuramento di vassallaggio (che fu pronunciato nel 940) e di un impegno a ricevere il battesimo. Da allora, e fino al 1204 la Normandia fu un ducato indipendente che, dopo la vittoria alla battaglia di Hastings da parte di Guglielmo il Conquistatore, farà parte della Corona d'Inghilterra. La politica del re Filippo Augusto fu rivolta a favorire l'integrazione del ducato al dominio reale. Mantenne le specificità normanne: furono confermati gli statuti di Rouen che davano ai mercanti della città il monopolio della navigazione sulla Senna, fu conservata l'istituzione dello Scacchiere, corte giudiziaria e amministrativa del ducato, come anche il Costume normanno. Il re controllò strettamente i suoi vassalli e lasciò l'istituzione delle viscontee. Lasciò ai capitoli delle cattedrali il compito di scegliere il proprio vescovo. Installò in tutta la regione dei baillis francesi. Profittando della sicurezza continuò il dissodamento di nuove terre, spesso incoraggiato dai signori e dallo stesso re, che dotavano di privilegi i nuovi borghi e villaggi. Le culture furono maggiormente diversificate (grano, orzo, guado, lino, canapa, legumi). Crebbero anche le città: Rouen venne dotata della terza cinta di mura e le fiere attiravano mercanti dalle regioni vicine. Il re Filippo il Bello vi costruì nel porto un arsenale (Clos aux galées). I mercanti della città esportavano vino e grano in Inghilterra, da cui provenivano stagno, lana e tessuti. L'architettura conservò nella prima metà del XIII secolo la propria originalità, come per le lanterne a base quadrata che svettavano sopra le cattedrali (Rouen). Più tardi si impose il gotico francese, con edifici più luminosi per la soppressione delle tribune e con l'introduzione degli archi rampanti. I lavori sono finanziati dal re e dai signori più importanti (Filippo Augusto contribuì alla costruzione della Merveille nell'abbazia del Mont Saint Michel. Alla fine del secolo si moltiplicarono i torbidi legati alle imposte: nel 1281 il sindaco di Rouen venne assassinato e le case dei nobili saccheggiate nel corso di una rivolta. Il re Filippo il Bello reagì sopprimendo il comune e togliendo ai mercanti il monopolio della navigazione sulla Senna fino al 1294. Le riforme della moneta reale diminuirono le rendite dei borghesi e in seguito a nuove agitazioni venne concessa la prima Carta ai Normanni nel 1315, seguita da una seconda nel 1339, con le quali si riaffermava l'autonomia della regione in materia di giustizia e di imposte. Gli Stati di Normandia, assemblee convocate per regolare i problemi finanziari del regno, divennero permanenti e influenti. La "peste nera" toccò la Normandia dal 1348 con una serie di epidemie ricorrenti, che si aggiungono alle devastazioni della guerra e alle carestie. La Normandia fu teatro di una violenta opposizione tra il re di Francia Giovanni il Buono e il re di Navarra Carlo II il Malvagio: questi, nipote da parte di madre del re Filippo il Bello, rivendicava infatti diritti sul trono di Francia. In Normandia possedeva la contea di Évreux e profittò della guerra dei Cent'anni alleandosi con l'Inghilterra. Dopo aver ingrandito i propri domini normanni in seguito al trattato di Mantes, fu imprigionato nel 1354 a Château-Gaillard, da dove riuscì a fuggire nel 1357. Fomentò quindi le rivolte contro le imposte, ma fu sconfitto dall'esercito francese, comandato da Bertrand du Guesclin a Cocherell nel 1364. Con il trattato di Avignone, nel 1365 Carlo rinunciò ai propri possessi normanni in favore del re di Francia, ottenendo in cambio la città di Montpellier. Dopo una sospensione di qualche anno la guerra dei cent'anni riprese, interessando la Normandia in misura ancora maggiore che nella sua prima fase. Nell'agosto del 1415 il re di Inghilterra Enrico V sbarcò alla foce della Senna, assediò Harfleur, che finì con il cadere, e sconfisse i francesi ad Azincourt, conquistando l'intera regione. Nel 1419 cadde il capoluogo Rouen e gli inglesi si impadronirono di buona parte del regno di Francia. Con il trattato di Troyes, del 1420 Enrico V d'Inghilterra ottenne in sposa Caterina di Francia, figlia del re Carlo VI e la promessa che alla morte del re Carlo, egli stesso o suo figlio avrebbero riunito la corona di Francia a quella di Inghilterra. Nel 1422 morirono sia Carlo VI che Enrico V, e, dal momento che il figlio di quest'ultimo, Enrico VI, era ancora in fasce, assunse la reggenza Giovanni di Lancaster, duca di Bedford. Il duca di Belford creò a Caen l'università e tentò di controllare il particolarismo dei nobili normanni. Il malcontento della popolazione, tuttavia, si accresce a causa dell'eccessiva pressione fiscale. Nel 1431 Giovanna d'Arco, catturata nell'assedio di Compiègne, dopo un lungo processo che si svolse a Rouen, fu condannata a morte e bruciata sul rogo. Nel 1434 il peso delle imposte che gli inglesi continuavano ad esigere, determinò un clima generale di rivolta. Nel 1449 le offensive dell'esercito del re di Francia Carlo VII nella penisola del Cotentin e nel centro della regione, segnarono l'inizio della liberazione e l'occupazione inglese della Normandia si concluse nel 1450.  Tra il 1337 e il 1450 riprese la crescita demografica e intorno al 1530 il livello della popolazione raggiunse di nuovo quello che era prima della crisi. Nel 1517 il re Francesco I creò il porto e la città di Le Havre, a Rouen l'industria tessile conobbe uno sviluppo senza precedenti. I pescatori normanni si spingevano fin nel mar Baltico per la pesca delle aringhe, o a Terranova per i merluzzi e riportavano il sale prodotto a Guérande, nell'attuale dipartimento della Loira Atlantica. Fino al 1570 il canale della Manica fu luogo di passaggio per le navi commerciali che si dirigevano a Londra o ad Anversa. I mercanti normanni importavano materie prime dalle isole britanniche (lana, stagno, cuoio) e il sale e allume dal meridione, e frequentavano il porto di Anversa. Harfleur accoglieva mercanti spagnoli. La Normandia partecipò al movimento delle grandi scoperte geografiche: da Honfleur partì nel 1503 la spedizione di Binot Paulmier de Gonneville, che raggiunse le coste del Brasile, mentre Jean Denis, sempre di Honfleur, raggiunse nel 1506 Terranova e la foce del fiume San Lorenzo. Ancora nel 1608 la spedizione di Samuel de Champlain portò alla fondazione della città di Québec. Durante il regno di Francesco I, l'armatore di Dieppe Jean Ango inviò le sue navi sulle coste di Sumatra, in Brasile e in Canada e Dieppe fu sede di una scuola di cartografia e idrografia diretta da Pierre Desceliers. I mercanti di Rouen inviarono Giovanni da Verrazzano alla ricerca di legno pregiato del Brasile e nel 1550 una "festa brasiliana" fu organizzata a Rouen sulla Senna in onore della visita del re Enrico II. Lo sviluppo della prima metà del XVI secolo e la presenza di prestigiosi mecenati permisero la fioritura del Rinascimento in Normandia. La nuova prosperità e il dinamismo economico della regione si riflessero nella costruzione di innumerevoli residenze nelle campagne o nelle grandi città. Le residenze rurali applicarono elementi del Rinascimento italiano ad edifici che conservavano ancora un impianto di tradizione gotica e fu in voga una profusione decorativa. I materiali utilizzati furono il mattone, il legno e la pietra. Lo sviluppo di queste costruzioni si interruppe con le guerre di religione della seconda metà del secolo. La Riforma protestante si diffuse abbastanza presto in Normandia, a partire dagli anni 1530, soprattutto nelle città (Alençon) e nella valle della Senna (Caudebec-en-Caux). La penisola del Cotentin fu raggiunta solo più tardi, nella seconda metà del XVI secolo. Il successo della Riforma fu dovuto al traffico delle indulgenze e all'assenza dei curati, in una regione relativamente ricca e culturalmente vivace e aperta, per influsso dei commerci. I protestanti erano soprattutto membri della piccola nobiltà, borghesi e artigiani dell'industria tessile. Poco prima dell'editto di Fontainebleau, con cui il re Luigi XIV revocava nel 1685 l'editto di Nantes, in Normandia c'erano circa 200.000 protestanti, che costituivano la parte più dinamica della popolazione. Un gran numero di questi, approfittando della vicinanza con il mare, preferirono al momento della revoca spostarsi nei paesi protestanti dell'Inghilterra e dei Paesi Bassi, con cui intrattenevano da lungo tempo relazioni commerciali. Molte abitazioni furono lasciate deserte e le città risentirono del calo demografico. L'emigrazione di 4000 protestanti da Caen, quasi tutti ricchi commercianti marittimi, impoverì la popolazione; tutti i protestanti di Coutances emigrarono trasferendo le proprie manifatture di tessuti e lo stesso avvenne a Rouen e in altre città: in molti casi gli operai più abili, anche cattolici, seguirono i proprietari per non perdere il lavoro e questa massiccia emigrazione rovinò per diversi anni il commercio e l'industria della regione. La rivolta dei Piedi Scalzi (Nus Pieds), un grande sollevamento popolare, interessò l'intera regione nel 1639, a causa della decisione del re Luigi XIII di estendere la tassazione delle gabelle all'intero territorio francese. Nel 1667 Jean-Baptiste Colbert creò la manifattura reale delle tele di Elbeuf e si ebbe un nuovo periodo di prosperità, con una diminuzione della pressione fiscale e la costruzione di castelli e residenze in stile classico (Balleroy, Beaumesnil, Cany, Flamamville). A partire dal 1689 la guerra contro l'Inghilterra comportò diversi attacchi al litorale normanno. Nel 1692, la flotta francese subì una sconfitta nella battaglia di La Hogue nel Cotentin e, nel 1694, Le Havre e Dieppe furono bombardate. Intanto proseguiva l'esplorazione del nuovo mondo: René Robert Cavelier de La Salle, di Rouen, viaggiò nella regione dei Grandi Laghi, in Canada e lungo il fiume Mississippi e la Louisiana. Honfleur e Le Havre furono i principali porti del commercio negriero in Francia.  Il XVIII secolo vide l'apogeo del traffico negriero, a favore dei ricchi borghesi di Le Havre, di Rouen e di Honfleur. Nelle città si sviluppò l'industria del cotone e diverse manifatture furono impiantate nella periferia di Rouen, che restava il maggiore centro di produzione dei tessuti di lana. L'agricoltura restò un'attività importante, con la produzione cerealicola e lattiera, e furono in progresso quella della carne e delle mele (sidro), mentre le vigne si ridussero.  La metallurgia era diffusa nella regione di Alençon e a Villedieu-les-Poêles proseguiva la tradizionale attività di fabbricazione di utensili in rame. A Rouen si producevano vetro, ceramica, porcellana e si continuava l'attività di stampa. Cantieri navali si svilupparono a Le Havre, a Cherbourg, a Caen, a Rouen, a Villequier e a Dieppedalle. Nella valle della Senna si sviluppò l'attività delle raffinerie di zucchero. A partire dagli anni 1780 la crisi dell’Ancien Régime colpì anche la Normandia e portò alla Rivoluzione francese. Nel 1788-1789 i cahiers de doléances rivelarono le difficoltà e le attese dei Normanni: erano vivacemente contestati le corporazioni e i pedaggi, I cattivi raccolti, i progressi tecnici e gli effetti del trattato del commercio del 1786 influenzavano l'occupazione e l'economia della provincia. Le maggiori lamentele riguardavano il carico fiscale.  Dopo le guerre rivoluzionarie e il periodo napoleonico la crescita economica riprese dal 1815. I cambiamenti industriali si rifletterono anche nell'arte. Numerosi dipinti impressionisti sono ispirati da località normanne, come le scogliere di Étretat o la cattedrale di Rouen e sono normanni famosi scrittori, come Jules Barbey d'Aurevilly, Guy de Maupassant, Gustave Flaubert, Alexis de Tocqueville, Casimir Delavigne e Alphonse Allais. Victor Hugo, che si opponeva a Napoleone III, fu costretto all'esilio a Jersey e poi a Guernesey e la figlia Leopoldina annegò nella Senna a Villequier nel 1843. Durante la guerra franco-prussiana del 1870, Rouen venne occupata dall'esercito prussiano. Durante la seconda guerra mondiale la Normandia fu uno dei due punti di partenza (insieme alla Provenza) dell'offensiva alleata che mise fine all'occupazione nazista. Il 6 giugno del 1944 fu lanciata l'Operazione Overlord, il maggiore sbarco di tutta la storia militare, condotta contemporaneamente su diverse spiagge del Calvados e della Manica. Vi presero parte truppe degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e del Canada e contingenti francesi e polacchi. Lo sbarco fu l'inizio della battaglia di Normandia, che si concluse solo il 12 settembre con la capitolazione della guarnigione di Le Havre, quando diverse regioni della Francia erano già state liberate. Un gran numero di cimiteri militari e musei di cimeli esistono nella regione a ricordo del periodo e si conservano fortificazioni in cemento, le blockhaus, soprattutto lungo la costa, che facevano parte del "Vallo Atlantico", costruito dalle truppe hitleriane.  A Rouen andarono distrutte diverse case medioevali con le facciate a travature di legno.  A Lisieux si salvò solo la cattedrale di San Pietro e la nuova basilica che era in corso di costruzione. Numerosi edifici andarono distrutti a Caen, mentre la cittadina di Saint-Lô fu quasi interamente distrutta. La Bassa Normandia fu il luogo degli sbarchi del D-Day e gran parte dei combattimenti successivi.


Questa guida è a pagamento sul Play Store di Google clicca qui per informazioni.


 
Torna ai contenuti | Torna al menu