Matera: La guida - Guide Turistiche

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Matera: La guida


La storia


Matera è una città tra le più antiche del mondo, un gioiello architettonico perfettamente integrato con il territorio che lo circonda. La particolare conformazione della città dei Sassi aveva, fin dal momento della sua fondazione, lo scopo di difenderla dagli attacchi nemici. La singolare struttura architettonica è costituita, all'esterno, da stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballatoi, chiese, strade, orti e giardini, e all’interno da grotte, cisterne, neviere, cunicoli e complesso sistema di canalizzazione delle acque che caratterizza tuttora l’abitato.  Il territorio materano fu abitato fin dal paleolitico. In età ellenica la zona subì l’influsso delle popolazioni della Magna Grecia, e successivamente accolse fuggiaschi di Metaponto e di Eraclea. Le origini della città risalirebbero al consolato di Metello (III sec. a.C.), che la battezzò Metheola. Nel 664 d.C. Matera fu annessa al ducato longobardo di Benevento e fu poi devastata dall’invasione dei Franchi. In questo periodo nelle numerose grotte si stabilirono comunità monastiche benedettine e greco-ortodosse. I secoli IX e X furono caratterizzati dalle aspre lotte fra saraceni e bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi della regione. Nei secoli seguenti la città fu colpita da pestilenze e terremoti, ma visse anche una breve fase comunale. Nel XV secolo passò ai d’Aragona e poi ai conti Tramontano. Nel secolo XVII Matera, divenuta proprietà degli Orsini ed entrò a far parte delle Terre d’Otranto di Puglia, per diventare poi capoluogo della Basilicata fino al 1806, quando Giuseppe Bonaparte trasferì le competenze a Potenza. Nel 1927 la città divenne capoluogo della provincia che, nel 1935, ospitò il confino dello scrittore Carlo Levi, il quale nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli, pubblicato nel 1945, descrisse le condizioni di arretratezza e di miseria dei contadini lucani. Nel 1948 nacque la questione dei Sassi, sollevata da Palmiro Togliatti prima e da Alcide De Gasperi dopo. All’epoca i Sassi, che nel 1993 hanno valso alla città il riconoscimento da parte dell’UNESCO di Patrimonio dell’Umanità, divennero il simbolo nazionale del sottosviluppo dell’Italia meridionale; nel 1952 furono stanziati fondi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali che diedro origine alla città nuova, nella quale confluirono le 15.000 persone che abitavano le case grotta. Negli ultimi anni Matera ha registrato un rapido sviluppo turistico e offre strutture accoglienti e un programma culturale ampio e ricco, grazie alle numerose istituzioni culturali che si occupano di restaurare e valorizzare le opere principali. Diviso in due parti dal torrente Gravina, il centro cittadino è costituito da due zone distinte: sull’orlo della rupe, rivolto a nord-ovest, il Sasso Barisano, fulcro della città vecchia; rivolto a sud è invece il Sasso Caveoso, disposto come un anfiteatro romano con le case-grotta che scendono a valle. A separare i due Sassi è la Civita, sperone roccioso su cui si ergono la Cattedrale e diversi palazzi nobiliari. La Cattedrale, ristrutturata all’interno in epoca barocca, custodisce interessanti opere lignee e pittoriche di artisti locali, tra cui spiccano il cinquecentesco presepe in pietra di Altobello Persio e il coro ligneo del XV secolo di Giovanni Tantino di Ariano Irpino. Molto interessanti anche le altre chiese romaniche nel centro storico, San Giovanni Battista e San Domenico. Lungo la dorsale seicentesca del "Piano" si possono ammirare le costruzioni civili e religiose del periodo barocco, tra cui le chiese di San Francesco d’Assisi, del Purgatorio e di Santa Chiara, fino ad arrivare a Palazzo Lanfranchi. Il palazzo, attualmente sede di importanti mostre d’arte e del Museo d’arte medioevale e moderna della Basilicata, che espone un’ampia collezione di dipinti di Carlo Levi, numerosi dipinti di scuola napoletana dei secoli XVII e XVIII e varie opere lignee e pittoriche provenienti da diversi centri della provincia. Altrettanto degno di nota è il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, che custodisce reperti rinvenuti nel territorio materano. Tra le costruzioni del centro, oltre ai tanti palazzi nobiliari come Palazzo Firrao-Giudicepietro della fine del XV secolo o Palazzo del Sedile, edificato nel 1799 e oggi sede del Conservatorio di musica, segnaliamo il Castello Tramontano, eretto nel XVI secolo fuori città per volere del Conte Giancarlo Tramontano e rimasto incompleto a causa della morte prematura del conte. Le meraviglie non si esauriscono con una visita alla sola città: altrettanto interessante è il Parco della Murgia Materana, istituito nel 1990 e comprendente il territorio della Gravina di Matera, le chiese rupestri disseminate lungo i pendii delle gravine (le tipiche conformazioni carsiche della Murgia) e l’altopiano della Murgia materana con le masserie fortificate. Simbolo del parco è il falco grillaio, piccolo rapace presente nel territorio con numerosissimi esemplari. Altra componente importante sono le manifestazioni popolari e i numerosi eventi, tra i quali la festa patronale della Madonna della Bruna, istituita nel 1389 da Papa Urbano VI, ma anche le Grandi Mostre nei Sassi, il Festival Gezziamoci, il Parco Murgia Festival e il Presepe d’Amore nei Sassi. Per il particolare aspetto del suo paesaggio Matera è stata scelta come set da molti registi e scenografi dagli anni Cinquanta ad oggi. Le aride e rocciose distese si sono da sempre prestate molto bene a produzioni del filone biblico. Uno dei primi ad accorgersi delle possibilità che il territorio offriva, fu Pier Paolo Pasolini, che tra i Sassi e le gravine girò "Il Vangelo secondo Matteo" (1964). Furono girati a Matera poi "King David" (1985) di Bruce Beresford, "La Passione di Cristo" (2004) di Mel Gibson, il quale tornò nei luoghi già utilizzati da Pasolini, da Porta Pistola fino agli scenari della Murgia e della Gravina. La fama di Matera come luogo ideale per ambientare vicende di duemila anni fa ha avuto ripercussioni anche sul turismo, favorendo il graduale incremento di flussi turistici che si recano qui a visitare i luoghi delle celebri produzioni del cinema d’autore.


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