Ferrara e dintorni - Guide Turistiche

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Ferrara e dintorni


La storia

Nel 1995 il centro storico di Ferrara (quasi completamente circondato dalle Mura che hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli) è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità come esempio di città che ha saputo conservare nel tempo le sue bellezze storico-artistiche. Ferrara ebbe il suo periodo aureo quando gli Este la trasformarono in un centro artistico di rilevanza europea. Tra le maggiori attrattive della città ricordiamo: Castello Estense, Palazzo dei Diamanti, Cattedrale, Palazzo Schifanoia. Verso la fine del Medioevo e l'inizio del Rinascimento a Ferrara il duca Ercole I d'Este e l'architetto Biagio Rossetti realizzarono la più importante progettazione urbanistica della storia, l'Addizione Erculea, primo esempio di pianificazione razionale di spazi urbani.  All'estremità occidentale della provincia di Ferrara, al confine con le province di Mantova e Modena, si trova il territorio del comune di Bondeno, il più antico insediamento del territorio ferrarese, caratterizzato da una fitta rete di canali. Un percorso cicloturistico che costeggia il canale conduce fino a Bondeno. Da lì si può proseguire sull’argine del Po ammirando il paesaggio fluviale per poi imboccare un tratto della "Destra Po", arrivare a Francolino e concludere l’itinerario a Ferrara. Nei pressi di Bondeno, a Stellata, di particolare interesse, è da segnalare la Rocca Possente, dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO. Si tratta di una fortificazione eretta attorno all'XI sec. e successivamente ampliata dagli Estensi nel 1362 avente lo scopo di controllare il traffico navale e mercantile mediante l'utilizzo di una catena tra le due sponde del fiume Po e caratterizzata dai bastioni a forma di "stella". Crocevia tra le province di Ferrara, Modena e Bologna, si trova la cittadina di Cento, piccola capitale dell'arte, della cucina, dell'economia, celebre per le opere pittoriche del Guercino e per il suo esuberante Carnevale. È caratterizzata dalla presenza di portici che fiancheggiano le strade principali con chiese di pregio artistico e palazzi storici, come il Palazzo del Governatore e l'antica Rocca. Facilmente raggiungibile da Cento, in direzione Ferrara, giungendo a Sant'Agostino si trova un bosco di interesse naturalistico: il Bosco Panfilia, ricordo di come dovevano essere le antiche foreste padane, ormai cancellate dall’intensa antropizzazione per quanto il bosco attuale si sia formato circa tre secoli or sono, quindi non è il residuo originale di quei tempi. Il nome deriva da una celebre rotta del Po di Primaro nel 1750, che ha travolto palazzo e proprietà del marchese Panfilio Fachinetti. Oggi è una zona protetta con una vegetazione caratterizzata da flora tipica dei boschi umidi padani quali pioppo bianco, frassino, salice bianco, olmo campestre, acero campestre, prugnolo, nocciolo, biancospino, sambuco, ecc. La curiosità maggiore si ha però nei tartufi: quello bianco e quello nero la cui raccolta è regolamentata dalla legge regionale. Notevole anche la ricchezza della fauna sia stanziale che di passo. L'Abbazia di Pomposa è un complesso di edifici di uno dei più celebri monasteri benedettini del Medioevo, la cui architettura è un incrocio fra lo stile romanico e quello bizantino e che conserva opere d'arte in cui si possono riconoscere elementi sia della scuola ferrarese sia di quella bolognese. I Benedettini fondarono l'abbazia nel VII secolo d.C. Attorno all'anno Mille l'abbazia godeva di grande prestigio nella regione e il ruolo di abate era tenuto in grande considerazione. I Benedettini vi rimasero fino all'inizio del XVI secolo, quando si trasferirono a Ferrara. Diventò proprietà privata e quindi azienda agricola, finché un secolo fa fu trasformata dallo Stato in monumento nazionale. Il complesso fu visitato durante i secoli da vari personaggi illustri, fra i quali il Barbarossa e Dante Alighieri. Nel settore meridionale del Delta del Po (una delle zone umide più importanti d’Europa, la più vasta d’Italia che accoglie elementi di biodiversità che lo rendono un paradiso per naturalisti, biologi, scienziati turisti e birdwatchers) si trova Comacchio, città di antichissime origini, al centro di estese lagune poi in parte bonificate, che conserva intatto l'aspetto originario caratterizzato da ponti e canali che ne attraversano il tessuto urbano. "Trepponti" è il monumentale ponte e la porta della città, voluto dal Cardinale Pallotta nella prima metà del XVII secolo su disegno dell'architetto Luca Danese. Il Trepponti è formato da cinque scalinate ad arco, scendendo dalla scalinata centrale si accede alla piazzetta dove si svolge tutte le mattine il mercato del pesce all' interno della caratteristica pescheria, anch' essa del XVII secolo. Lungo il canale sono attraccate le tipiche barche di valle (battane), sulle quali è possibile salire per visitare la città da un punto di vista più suggestivo.  Erede dell'antica città etrusca di Spina, a lungo contesa da ferraresi e ravennati, da papi e imperatori, Comacchio sorse agli albori del Medioevo, quando l'insediamento iniziale si stabilì su una catena di isolotti affioranti nel delta del Po. Pesca, vallicoltura, produzione del sale furono la fonte della sua floridezza e anche dei suoi rovesci, a causa dei conflitti con Venezia. Ora Comacchio è una città lagunare dotata di una vitalità che trova linfa nella volontà di valorizzare la propria storia. Lungo la costa adriatica si susseguono le sette località balneari che vanno sotto il nome di Lidi Ferraresi (Lido di Volano, Lido delle Nazioni, Lido di Pomposa, Lido degli Scacchi, Porto Garibaldi, Lido degli Estensi, Lido di Spina), meta estiva di moltissimi vacanzieri da tutta Italia ed Europa. A pochi chilometri dalla città si trovano le Valli di Comacchio, 11.000 ettari di area salmastra circondata da argini e dossi ricchi di fauna e flora tipica degli ambienti lagunari. Punti particolarmente suggestivi sono la penisola di Boscoforte e le Saline, dove è possibile ammirare una folta colonia di fenicotteri. Parco Regionale del Delta del Po. Il visitatore ha la possibilità di esplorare il parco attraverso svariati itinerari, percorribili in auto, in bicicletta o a piedi, inoltre si possono fare bellissime escursioni in barca. A Goro esiste uno dei maggiori allevamenti dell'Adriatico di molluschi e ostriche. Il Parco del Delta ha una flora e una fauna infinitamente variegate, secondo le diverse tipologie ambientali di cui il Parco è ricchissimo. Nelle valli di Comacchio l'anguilla trova il proprio habitat naturale che le permette di vivere e riprodursi. Sfruttando l'influenza delle maree sull'istintivo spostarsi delle anguille, ancora oggi si utilizzano le antiche tecniche di pesca come il semplice e geniale lavoriero, un intricato sistema di cattura costituito da camere comunicanti.  L'antico metodo di lavorazione dell'anguilla è stato ripristinato all'interno dei locali ristrutturati della Manifattura dei Marinati, in centro a Comacchio.


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