Copenaghen: La guida - Guide Turistiche

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Copenaghen: La guida

La storia

Con i suoi palazzi antichi, i canali, le isole, gli splendidi giardini di Tivoli e la residenza monarchica più antica del mondo, Copenaghen è una città ricca di fascino. Ma la vitalità della capitale e dei suoi abitanti si respira soprattutto nell’innovazione, nella continua ricerca nell’ambito delle mode, del design e dell’architettura, nella mondanità e nella vita notturna.  Questo essere sempre al passo con i tempi senza trascurare le esigenze dei cittadini fa di Copenaghen la degna capitale della Danimarca, paese in cui rigore tipico del Nord Europa è sapientemente coniugato con la disponibilità verso i visitatori. La radicata tradizione monarchica è la base sulla quale la capitale ha costruito la sua storia e continua la sua evoluzione di città cosmopolita, ricca intellettualmente e artisticamente, curiosa e raffinata, sintesi perfetta tra tradizione e innovazione e con una particolare attenzione al rispetto per l’ambiente.  Copenaghen è una capitale eco-friendly: piste ciclabili, bus elettrici, bici-taxi sono il segno evidente di come la questione ambientale informi ogni aspetto della vita quotidiana oramai indirizzata verso una sempre maggiore eco sostenibilità. La ristorazione, le strutture alberghiere, i negozi, il design organico, l’abbigliamento, ogni settore si propone come obiettivo il minor impatto possibile sull’ambiente. Altro importante, e magari inaspettato, ambito in cui Copenaghen detiene un primato è la gastronomia, perché la città ospita uno dei ristoranti considerati tra i migliori al mondo, oltre a centinaia di altri luoghi in cui assaporare piatti di qualità. Numerose sono le attrattive di questo gioiello europeo: i musei, le gallerie d’arte, la residenza reale di Rosenborg e il castello di Amalienborg, la lunghissima strada pedonale Stroget con i suoi mille negozi, il parco di divertimenti Tivoli, la comunità di Christiania, la celeberrima Sirenetta, i festival, i divertimenti notturni. E tutto ciò si può fare a piedi, in bicicletta o su un battello tra suggestivi canali perché Copenaghen è, come già detto, davvero una capitale a misura d’uomo, ordinata, accogliente e pulita. Proprio questa città fu, nel 1962, la prima ad istituire una zona pedonale vietata alle automobili così da proteggere il centro da rumore e smog. La storia della città aiuterà a comprendere ancor di più la Copenaghen di oggi, la libertà e la tolleranza che la caratterizzano e la continua tendenza al nuovo. L’area su cui ora si trova Copenaghen era utilizzata probabilmente dalle popolazioni vichinghe come punto di imbarco per le esplorazioni nei mari europei e nel nord Africa. Solo nel 1167 il vescovo Absalom costruì una piccola fortezza in un villaggio sul mare vicino al castello di Christiansborg, su di un’isoletta conosciuta con il nome di Slotsholmen, per tenere a bada le incursioni del popolo sassone dei Wend e dei pirati sulle coste orientali della Selandia: l'insediamento rappresentò quella che sarebbe stata la futura capitale danese. La fortezza diede stabilità al villaggio che si sviluppò considerevolmente grazie all’infrastruttura portuale e mutò il nome dapprima in Købmandshavn (porto mercantile), rappresentando oramai un importante centro commerciale in tutta la regione baltica e in seguito nell’abbreviazione København. Lo sviluppo commerciale diede impulso alla costruzione di edifici e chiese, tanto che nel 1343 re Valdemar Atterdag scelse la città come nuova capitale della Danimarca. Tuttavia le fortificazioni costruite dal vescovo non resistettero alle scorribande di popolazioni germaniche e nel 1369 vennero distrutte. La ricostruzione, iniziata qualche anno più tardi, culminò con l’edificazione del castello dove, nel 1416, trasferì la sua residenza il monarca in carica, re Erik di Pomerania. Durante il XVII secolo il sovrano Kristian IV volle per la capitale maestosi edifici di stile rinascimentale come la Rundetårn (torre rotonda) - costruita come osservatorio e tuttora in uso in tal senso - e la Børsen, sede della borsa valori danese. La crescita demografica della città non si fermò tanto che all’inizio del XVIII secolo Copenaghen contava circa 60.000 abitanti. La ricchezza di Copenaghen la portò nel 1600 ad essere considerata uno dei maggiori centri d’Europa, grazie anche al fatto di avere adottato il credo luterano insieme a tutta la Danimarca nel 1526 e dunque a non essere più tenuta al pagamento delle decime alla chiesa di Roma. Iniziò però un periodo poco propizio per la capitale che subì diverse incursioni straniere come quelle della lega anseatica e degli svedesi nel 1658-59. Il periodo difficile proseguì con la peste del 1711 che decimò un terzo della popolazione e gli incendi del 1728 e 1879 che rasero al suolo diverse zone della città. Nel 1801 ebbe luogo la prima battaglia di Copenaghen in cui una flotta britannica comandata dall’ammiraglio Hyde Parker si scontrò contro la flotta danese e norvegese, proprio nel porto di Copenaghen. Questa battaglia viene ricordata ancor oggi con astio dai danesi, soprattutto per l’attacco comandato dall’ammiraglio Horatio Nelson che, disubbidendo all’ordine di Parker di ritirarsi, distrusse la maggior parte delle navi danesi prima che venisse accordata una tregua. Nel 1807, si svolse la cosiddetta seconda battaglia di Copenaghen e proprio durante i combattimenti ci fu un attacco navale portato dalla marina britannica, comandata da Nelson, contro Copenaghen allo scopo di impedire che la flotta danese appoggiasse Napoleone Bonaparte e porre, nel contempo, fine ai profitti che la Danimarca traeva dai commerci esteri. La capitale danese, attaccata senza una preventiva dichiarazione di guerra, quando le venne offerta la resa, rifiutò, ancora indignata per l’esito della battaglia del 1801. Fu così che la flotta britannica bombardò la città dal 2 al 5 settembre 1807 costringendo il generale danese Peymann ad arrendersi e consegnare la città e la flotta. Ancora una volta gran parte di Copenaghen andò a fuoco e morirono molti abitanti. Solo diversi decenni dopo Copenaghen, un prospero periodo di pace segnò l’inizio della ripresa. Una ripresa che fu anche culturale e artistica grazie al filosofo Søren Kierkegaard, allo scrittore Hans Christian Andersen, al teologo Nikolaj Frederik Severin Grundtvig, alla scrittrice Karen Blixen, lo scienziato H.C. Ørsted (padre dell’elettromagnetismo) e al pittore Christoffer Wilhelm Eckersberg, fondatore della scuola dell’arte danese. È proprio in questo periodo che vennero realizzate le statue in stile neoclassico dello scultore Bertel Thorvaldsen. Lo sviluppo economico fu dovuto ad una nuova classe imprenditoriale con base nel quartiere di Vesterbro. Grazie al libero commercio nacquero numerose banche e società di servizi e si svilupparono le infrastrutture, le vere basi del successo dell’odierna Copenaghen. È durante questo periodo di pace che, nel 1849, la Danimarca divenne una democrazia dietro la spinta degli scontri tra l’antica nobiltà e la nuova classe sociale, la potente borghesia. Nei primi anni del ventesimo secolo la città, in seguito a una importante crescita demografica, conobbe un notevole sviluppo urbanistico e una fase di emancipazione sociale che portò alla concessione del voto alle donne nel 1908 e al suffragio universale nel 1915.  Durante la prima guerra mondiale, la Danimarca rimase neutrale, ma nel secondo conflitto mondiale fu occupata dalle truppe tedesche dall’aprile del 1940 al maggio 1945. Copenaghen  si ritrovò  con quartieri ridotti in macerie e intraprese, nel dopoguerra, l’ennesimo processo di ristrutturazione, che fu  accompagnato da numerosi interventi a sostegno dei cittadini, come  il cosiddetto "finger plan" che rappresentò la base della moderna pianificazione urbanistica con la costruzione di importanti infrastrutture tra cui ospedali, scuole, case e luoghi di commercio disposti a raggio lungo le strade di comunicazione e le linee ferroviarie, con  ampie aree verdi nel centro cittadino. La politica sociale presta un’attenzione particolare a case e alloggi per i cittadini. Interessante segnalare le rivolte studentesche della fine degli anni ‘60 che culminarono, nel 1971, con la proclamazione dello "stato libero di Christiania", che fissò la sede in una base militare alla periferia di Copenaghen e si basava sull’abolizione della proprietà privata. Richiamò così tante persone che il governo si vide costretto a riconoscerlo come "esperimento sociale" senza limiti temporali. Lo sviluppo infrastrutturale di Copenaghen continua costantemente sino ad oggi grazie a imponenti e importanti costruzioni.  L’Øresund Fixed Link, un ponte-tunnel di 10 miglia inaugurato nel luglio 2000 collega Copenaghen a Malmö in Svezia, rappresentando così il primo collegamento diretto fra la Danimarca e il resto della Scandinavia. Oggi Copenaghen rappresenta una città moderna, eco-frendly, sempre all’avanguardia in ogni settore e punto di riferimento per l’area scandinava e non solo.  



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