Atene: Il viaggio - Guide Turistiche

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Atene: Il viaggio


La storia


Atene fu non solo la più potente città della Grecia antica, ma anche la prima delle città-stato elleniche ad aver introdotto e sviluppato il concetto di democrazia e per questo viene considerata la culla della civiltà occidentale. Secondo una leggenda sulla fondazione di Atene, in origine il nome della città era Akte o Aktike e deriva dal Akteos, Atteo, il primo re dell'Attica. Il nome le fu dato da un altro re, Cecrope (metà uomo e metà drago), che regnò l'Attica successivamente ad Atteo, il mitico fondatore della città. Durante il suo regno la dea Atena e il dio Poseidone entrarono in competizione per la protezione di Atene, ognuno offrendo regali alla popolazione. Poseidone colpì la roccia dell'Acropoli con il suo tridente facendo scaturire una sorgente d'acqua (si dice che i segni dietro il Tempio di Eretteo, quello della loggia delle Cariatidi, siano proprio quelli della leggenda); Atena, invece, offrì un semplice albero d'ulivo. Quando si trattò di decidere,  gli uomini votarono per il  dio dei mari, mentre le donne scelsero il dono della dea della sapienza; ma le donne superavano gli uomini di un'unità, così  la dea divenne protettrice  della città e le diede  pure il nome. Al di là della leggenda sembra che nel 1400 a.C.  tra la collina dell'Acropoli, che ospitava una prima fortezza difensiva, e le necropoli di Ceramico (Kerameikos), c'era un piccolo nucleo urbano di origine micenea.  A quel tempo, la regione greca dell'Attica era costituita da dodici piccole città, ognuna con un proprio governante (tyrannisko). Si racconta che Teseo, leggendario re di Atene, unì tutte le città esistenti in un unico agglomerato urbano, che prese il nome di Athenae (Athḗnai), unione delle dodici città. Per commemorare questo evento istituì la Festa della unione delle tribù (o synoikia metoikia) e suddivise la popolazione in tre classi sociali: Eupatridi (ricchi ed colti, associati per esempio con i governanti), Geomoroi (agricoltori) e Demiourgoi (artigiani). Tutte e tre le classi possedevano gli stessi diritti. Atene era governata da una aristocrazia di proprietari terrieri  che si riuniva sulla collina di Areopago e  nominava i funzionari, gli arconti (magistrati supremi), nove in tutto, ed i polemarchi (i comandanti militari). Nel VII secolo a.C. il Consiglio nominò Dracone unico arconte di Atene, che  promulgò nuove leggi, chiamate Ordinanze (o Thesmoi), e considerate molto restrittive e punitive (da cui l'espressione  "leggi draconiane"). Ma presto le leggi scritte divennero strumenti di oppressione nelle mani dell'aristocrazia, per confiscare le terre al popolo. Coloro che non erano in grado di pagare i  debiti finivano in schiavitù. Nel 594 a.C., divenne arconte  Solone, poeta e uomo di grande saggezza,  che redasse  una nuova costituzione  per la città. Le leggi di Solone, chiamate Seisachtheia, scritte su tavole di legno triangolari denominate kyrveis ed esposte sia nell'Acropoli che nel Pritaneo, prevedevano la cancellazione dei debiti contratti dai poveri a garanzia della propria terra, proibivano qualsiasi futura richiesta di prestiti e abolivano la schiavitù per debiti; fissavano, inoltre, il limite massimo di concentrazione terriera nelle mani di una sola persona. Le leggi draconiane furono abrogate  ad eccezione di quelle sull'omicidio, e fu abolita la pena di morte per tutti i reati minori. Al posto  dell'oligarchia (potere concentrato nelle mani di pochi, ad Atene gli aristocratici) fu instaurata una timocrazia (e cioè una classe politica che diveniva tale in virtù della ricchezza posseduta o dell'onore ricevuto): l'obiettivo era quello di trovare un compromesso tra governo aristocratico e nuove classi emergenti.  Atene visse il suo periodo di  splendore  dalla fine della seconda guerra persiana, quando  era ormai diventata il centro culturale di tutto il mondo greco.  Nel V secolo erano in pieno rigoglio artistico la poesia, la pittura, la scultura e il teatro: Eschilo, Sofocle e Euripide, i tre grandi della tragedia, vissero tutti durante il V secolo. L'età di Pericle (495-429 a.C) coincise con il massimo sviluppo della cultura e dell'urbanistica della città. La democrazia ateniese ebbe fine nel III secolo a.C., quando Alessandro Magno conquistò Atene. L'espansione  dei Romani  nel II secolo a.C. ridusse la Grecia intera a provincia dell'Impero Romano. Da allora Atene  subì diverse dominazioni straniere, quella Bizantina agli inizi del VI secolo d.C., dei Burgundi, degli Spagnoli con la Compagnia Catalana d'Oriente (un esercito crociato di mercenari,  conosciuto con il nome di almogaveri, fondato dal cavaliere templare  Ruggero da Fiore), nel XIV secolo, dei fiorentini di Neri I di Acciaiuoli (nel 1388) e soprattutto dei turchi dell'Impero Ottomano, che la dominarono dal 1458 per 375 anni. Nel XIX secolo, con la Convenzione di Londra, la Grecia divenne una monarchia indipendente sotto la protezione di Regno Unito, Francia e Russia,  con Atene capitale.  Con Ottone di Prussia (della famiglia di Wittelsbach di Salisburgo) la città venne riprogettata in stile europeo dagli architetti tedeschi del sovrano, con larghi boulevard fiancheggiati da alberi: ne sono un esempio il Panepistimiou e l'Akadimias, lungo i quali sorsero numerosi edifici pubblici e palazzi in stile neoclassico. Questa è la parte settentrionale dell'odierna Atene, con eleganti edifici oggi occupati da grandi banche, ambasciate e istituzioni pubbliche. L'Atene moderna è in particolare rappresentata dal quartiere  residenziale di Kolonaki, situata nella parte nord del centro città, come l'area che circonda Patriarchou Ioakeim e Irodotou, popolata  di negozi e  di locali. In questa zona si trovano quasi tutti i musei più importanti, in cui ripercorrere la lunga storia della città.



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